Denti della Vecchia (Sassi Palazzi, 1460 m.).
Mario Gatti, con Flavio e Valu, 15 Marzo 2009

Partenza e arrivo: Cimadera (Val Colla, Canton Ticino, CH)

Dislivello: 354 m.

Tempo di salita: 2 ore e 15 minuti
Tempo di discesa: 1 ora e 15 minuti
Sviluppo lineare: 8 Km.

Difficoltà: T1(E), T2 (EE) solo nella salita verso i primi due denti. Attrezzatura da neve (racchette, ramponi, ghette) necessaria.

Neve: assente alla partenza. Poi da 0 cm. a 120 cm. circa.


Commento:

Grazie agli amici Flavio e Valu riesco finalmente a vincere la pigrizia che mi ha preso negli ultimi tempi e combiniamo un'uscita assieme. Italiano io, Svizzero lui, Islandese lei: una vera cordata internazionale :-) che aveva come iniziale, ambizioso, obiettivo il consueto "tour dei Denti" che altre volte ho fatto e che questa volta ho deciso di riaffrontare su richiesta di Flavio che, pur vivendo a Lugano, si rammaricava di non essere mai salito su questa splendida montagna. Ambizioni decisamente ridotte quando da Sonvico, aspettando i miei due amici ho alzato lo sguardo verso i Denti, che ancora nascondevano il Sole ed ho visto un massa di roccia innevata e ghiacciata. "Qui se va bene si arriva sotto e poi si torna", ho pensato subito. Arrivati i miei compagni abbiamo deciso di salire e prendere decisioni una volta resici conto delle eventuali difficoltà che avremmo incontrato. Partiti da Cimadera già sotto un bel sole caldo siamo arrivati al Pairolo su neve dura e ghiacciata, che richiedeva l'uso dei ramponi più che delle racchette, lasciate in macchina (per fortuna, se no peso inutile anche oggi). Dal Pairolo in poi la bella (si fa per dire) sorpresa: più di un metro di neve non battuta che lentamente si andava "smollando" sotto i colpi del Sole. Per fortuna una tramontana freddina, compensando il calore, la manteneva ancora abbastanza crostosa e ghiacciata da essere calpestata senza grossi problemi. Anche se è stato necessario tagliare un lungo traverso scalinando nella neve per non imbarcare scivoloni, siamo giunti infine sotto al Passo di Pairolo, dove la cresta della montagna divide l'Italia dalla Svizzera. Abbandonata l'idea di imboccare il sentiero basso, quello che passa sul versante svizzero, che era semplicemente invisibile nella neve alta, risalendone il crinale con molta fatica e diversi sprofondamenti in buche varie siamo riusciti a toccare la vetta di quello che a me piace chiamare "il primo dente". In realtà si tratta della cima più a NE dei cosiddetti "Sassi Palazzi", che poi non sono altro che l'estremità settentrionale dei Denti della Vecchia, ma che in fin dei conti vi appartengono. Da questa cima vista mozzafiato grazie anche alla splendida giornata. Discesa poi un poco difficoltosa verso il sentiero italiano, seguendo ( o meglio, intuendo dove andava ) il quale ci siamo portati ai piedi del "secondo dente" (stesso discorso di prima per quanto riguarda i nomi, sarebbe in realtà la seconda cima dei Sassi Palazzi), una coppia di guglie calcaree che fanno un po' impressione, ma che possono essere risalite facilmente da dietro ... d'Estate. Oggi con la neve alta la salita non è stata per nulla semplice, ma con grande gioia di Valu (alla quale sarebbe dispiaciuto non arrivarci) siamo riusciti a toccare la cima, una piazzola di neve grande come una scrivania. Altra vista bellissima e poi altra discesa. Quindi la decisione finale di non andare oltre, visto che la neve si stava facendo molto molle e si sprofondava troppo. Peccato perché avrei voluto accompagnare i miei amici fin sulla terza cima, quella chiamata Sasso Palazzo per antonomasia, ma in effetti nelle condizioni di oggi sarebbe stato impossibile. Non solo, anche pericoloso, perché nella neve non si riuscivano a vedere le profonde buche che circondano rocce ed alberelli quasi invisibili. Infilare male una di queste piccole voragini può voler dire anche spezzarsi una gamba, quindi stop. Veloce spuntino e ritorno alla base per lo stesso percorso dell'andata. Anche se non abbiamo fatto quello che avevamo in mente siamo stati tutti e tre molto soddisfatti della giornata. Flavio e Valu perché sono finalmente saliti sulla montagna (anche se ne hanno percorso solo una parte), io perché per la prima volta sono riuscito a salirci in Inverno e, anche se la stagione volge ormai al più o meno al termine, le condizioni erano davvero invernali (temperatura a parte). Una bella giornata di progressione su neve fresca. Non male. Per fare il giro completo della montagna torneremo quando non ci sarà più la neve.

Saliranno con ali come aquile.
Correranno e non si affaticheranno;
cammineranno e non si stancheranno.

Isaia, 40:31


Links ed immagini

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