Monte Camoghè (2227 m.)
Mario Gatti, con Carlo e Chicca, 2 Giugno 2006

Partenza: Chiesa di Scatiàn a Colla
Arrivo: Chiesa di Scatiàn a Colla

Dislivello in salita: 1230 metri circa.
Tempo di salita: 3 ore e 15 minuti
Tempo di discesa: 2 ore e 30 minuti

Difficoltà: T2 (EE)

Percorso: Barchi di Colla - Ciapelòn - Passo di Pozzaiolo - Corte Lagoni - Bocchetta di Revolte - Vetta.


Commento:

Per la terza volta sulla cima della "mia montagna" per eccellenza, in compagnia di Carlo e della fedelissima Chicca. Dopo una salita con i temporali e la pioggia, un'altra con la pioggia e la neve, non poteva mancare come compagno di salita il vento. E proprio il vento è stato quello che ha condizionato tutta la nostra giornata: una tramontana tesa e forte ci ha accompagnati per tutto il percorso, sia in salita che in discesa, senza farci mancare per un attimo la sua presenza. Chiaro che questo ha creato qualche difficoltà, soprattutto nel tratto tra il Ciapelòn ed il Passo di Pozzaiolo, quando sembrava ce la stesse mettendo tutta per impedirci di salire, ma senza riuscire a spazzare il cielo da nubi che si addensavano sempre di più, quasi a farci temere l'arrivo della pioggia o addirittura della neve, visto che la temperatura era intorno allo zero, se non al di sotto, come testimoniavano le cascatelle di ghiaccio intorno agli abbeveratoi che si incontrano lungo il percorso. Ad un certo punto, dopo il Pozzaiolo, nel tratto di saliscendi verso la Corte Lagoni (per fortuna abbastanza al riparo dal vento) abbiamo addirittura dovuto fare una sosta per scaldarci in qualche modo le dita delle mani, che entrambi sentivamo dolenti ed insensibili, come se stessero per iniziare una sorta di congelamento (nonostante i guanti...). Vento e freddo fin sulla cima,  dove abbiamo trovato un poco di riparo solo stendendoci a terra dietro un sasso, con la temperatura sotto lo zero. Però alla fine il vento si è rivelato anche alleato: ha vinto la sua battaglia con le nuvole e questa repentina "apertura"ci ha permesso di ammirare la splendida vista dalla cima, che spazia a 360° ed offre soprattutto verso la Val Leventina da una parte, ed il Lago di Lugano dall'altra, i suoi scorci migliori. Discesa sempre con il vento alle spalle (perlomeno ci spingeva..), con una bella sosta a Corte Lagoni per riprendere un po' il fiato, anche qui con l'aiuto del riparo di fortuna offerto dal muretto di sassi dei ruderi della vecchia costruzione che si trova lì. Il tempo per qualche foto alla montagna sotto un sole ormai forte e splendente (ma che non riusciva affatto a scaldarci...) e poi giù verso l'auto che ci attendeva a Scatiàn. Nel complesso una giornata non male, certo non facile da dimenticare... Ma ormai ho imparato che le mie salite su questa montagna sono sempre particolari. Non cosa aspettarmi per la prossima, che sarà di sicuro in autunno, forse "in accoppiata" con il Gazzirola.

Ogni montagna è la dimora di un Dio. Questi Dei ci sono amici e ci aiutano nella nostra penosa fatica per raggiungerne la vetta. La salita è la preghiera silenziosa e continua dell'uomo, che ripone la sua vita ed i suoi pensieri nelle mani della montagna, unificando idealmente tutti i suoi Dei nella figura di un solo Dio creatore. Egli ci appare diverso ai piedi di ogni cima che ci apprestiamo a salire  ben sapendo che sarà sempre al nostro fianco, anche se dalla montagna non dovessimo più fare ritorno. (Elmer Wheeler)


Fotografie dell'escursione (20 immagini 800X600 con apertura nel frame principale)
La nostra Foto di Vetta sul Monte Camoghè.

Altri commenti ed immagini sul sito di Carlo: www.nelcuoredellealpi.com


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